OFFERTA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

venerdì 30 maggio 2014

IL DECRETO EFFICIENZA ENERGETICA IN ATTESA DEL "SI" DELLE REGIONI

Continua l’intricato percorso del Decreto Efficienza Energetica che rifiutato dalla Regioni a metà maggio attende ora il via libera. Si vocifera infatti che le Regioni daranno oggi il loro ok “condizionato” allo schema di decreto proposto per l’attuazione della direttiva europea sull’efficienza energetica avanzando alcune proposte.
Sarebbe questo quanto emerso a seguito della riunione intercorsa tra alcuni rappresentanti degli enti locali e il Ministro dello Sviluppo economico, proprio come richiesto a metà mese, e se oggi durante la Conferenza Unificata verrà rispettato l’accordo il parere delle Regioni sarà sicuramente positivo.
A lasciare indecise le parti è la destinazione del Fondo nazionale per l’efficienza energetica, che secondo quanto dichiarato dovrebbe mettere a disposizione un budget totale compreso tra gli 80 e i 100 milioni di euro provenienti dalle bollette energetiche pagate dai consumatori. Questi importi dovrebbero essere versati allo stato e riassegnati per mezzo del Ministero dello Sviluppo Economico in modo da sostenere interventi di riqualificazione energetica degli immobili dell”amministrazione pubblica centrale. A tal proposito le Regioni hanno proposto che il denaro venga assegnato, come proposto a suo tempo, allo sviluppo delle reti di teleriscaldamento e all”efficienza energetica degli immobili pubblici anche periferici, motivo per il quale si cercherà di trovare un compromesso che destini parte del fondo a rafforzare i bilanci delle Regioni in modo che possano intervenire direttamente sul territorio.
(Fonte: rinnovabili.it) 


sabato 24 maggio 2014

IL 70% DI CHI VENDE CASA NON RITIENE IMPORTANTE L'EFFICIENZA ENERGETICA

Gli aspetti legati all’efficienza energetica non rappresentano attualmente una variabile significativa per la determinazione del prezzo di vendita nelle transazioni immobiliari. Il 70% di chi vende casa non considera importante l’efficienza energetica dell’immobile.
Per il 70% di chi vende casa non è importante l’efficienza energetica
È il dato più eclatante che emerge dal “Rapporto Annuale sull’andamento del mercato immobiliare urbano 2013. Valori, trend di mercato e previsioni per il 2014” elaborato dalla Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (FIAIP) e dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con la collaborazione dell’ENEA.
L’indagine, per la prima volta in Italia, ha scattato una fotografia delle transazioni immobiliari rispetto alla classe energetica, partendo dalle agenzie immobiliari, attori strategici in questo campo, dal momento che tutti gli atti di compravendita devono essere corredati dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
Il Rapporto ha analizzato la percezione del mercato rispetto all’efficienza energetica: circa il 50% degli acquirenti non ha una percezione adeguata dell’importanza del tema dell’efficienza energetica. Dall’altro lato, quasi il 70% di chi vende casa non la considera importante, cioè l’efficienza energetica non è percepita come un valore dai proprietari che collocano un immobile sul mercato.
I proprietari, quando decidono di ristrutturare la loro abitazione, non si sentono di affrontare un extra costo del 10-15% per migliorarne l’efficienza energetica, nonostante questo permetta di incrementare considerevolmente il valore dell’immobile e comporti risparmi nei consumi nell’ordine del 35%.
Non stupisce quindi che, sulla totalità degli immobili compravenduti, circa il 70% sono in classe energetica G, tranne che per il segmento delle nuove costruzioni, nel quale comunque la classe G rappresenta il 20%. Sorprende la grande percentuale di immobili di classe energetica scadente fra gli immobili ristrutturati, segno che le ristrutturazioni edilizie trascurano troppo spesso gli aspetti energetici.
Impietosa la fotografia che gli agenti immobiliari fanno dell’utilità della certificazione energetica degli edifici: il 60% del campione intervistato la ritiene uno strumento non utile per chi vende o acquista un immobile.
La scarsa fiducia in questo strumento è dovuta all’attuale impostazione della certificazione energetica degli edifici: oltre l’83% del campione ritiene che vada rivista, al fine di aumentare la percezione del valore di mercato di un immobile efficiente rispetto ad uno meno efficiente, mentre la quasi totalità del campione indica come priorità quella di aumentare i controlli sulla qualità tecnica delle certificazioni.
Il finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica è visto come un ostacolo da oltre il 63% del campione (il 27% lo giudica critico o addirittura molto critico). La questione del credito è centrale: chi intende riqualificare il proprio immobile dovrà avere a disposizione strumenti nuovi, che coinvolgano anche gli agenti immobiliari quale canale diretto di promozione.
Per concludere, l’indagine ha evidenziato la necessità di incentivare la convergenza di domanda e offerta verso standard energetici-ambientali più elevati, non solo per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico nel settore immobiliare, ma anche per contribuire alla ripresa economica del comparto edilizio.
(Fonte: edilportale.com)


martedì 6 maggio 2014

IN ARRIVO LE NUOVE NORME UNI/TS 11300

A breve i testi definitivi che sostituiranno quelli pubblicati nel 2008 L’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) pubblicherà a breve le nuove versioni della UNI/TS 11300-1 e della UNI/TS 11300-2 in materia di prestazioni energetiche degli edifici, che andranno a sostituire le corrispondenti parti pubblicate nel 2008.
Lo annuncia lo stesso UNI, comunicando che a breve saranno rilasciati i testi definitivi delle nuove norme, messi a punto tenendo conto dei commenti pervenuti durante le inchieste pubbliche, conclusesi nel settembre scorso.
La specifica tecnica UNI/TS 11300, articolata in quattro parti – spiega l’UNI – è nata con l’obiettivo di fornire una metodologia univoca di calcolo per la determinazione del fabbisogno di energia degli edifici, riassumendo e integrando con i necessari dati nazionali quanto la normativa europea stava predisponendo, tramite il mandato M/343 a supporto dell’implementazione della Direttiva 2002/91/CE.
L’Ente di Unificazione ricorda che a livello nazionale le UNI/TS 11300, pur con alcune limitazioni, costituiscono il principale riferimento normativo per la determinazione della prestazione energetica degli edifici e sono espressamente richiamate nei provvedimenti regolamentari che disciplinano la materia.
In accordo con la normativa europea, le UNI/TS 11300 prevedono differenti modalità di applicazione, che consentono di valutare sia gli edifici nuovi
che quelli esistenti, in relazione a condizioni standard convenzionali di riferimento (asset rating) o in condizioni climatiche e d’esercizio specifiche (tailored rating).



TROPPE LE CASE CON POCA "CLASSE"

Serve classe, soprattutto se si parla di case. Parliamo di quella energetica, dalla G alla A, man mano che aumenta l’isolamento e l’efficienza del singolo edificio.
Ci siamo chiesti quale sia la condizione del patrimonio immobiliare regionale visto che gli interventi per migliorare l’isolamento degli edifici potrebbero offrire alle imprese del settore spazi importanti, vista anche la forte frenata del comparto edilizio messo alle strette dalla crisi e dal fatto che abbiamo esagerato nella prima decade del nuovo millennio edificando ben più del necessario.
Dati ufficiali non ne abbiamo ottenuti. Avevamo contattato l’Ares (Agenzia regionale per l’edilizia sostenibile) che si occupa tra l’altro anche di raccogliere e verificare le certificazioni energetiche inviate dai certificatori.
Purtroppo, come ci ha scritto molto gentilmente Fabrizio Luches, amministratore unico dell’agenzia, gli unici due dipendenti che potevano fornire i dati richiesti erano in ferie per l’intera settimana, dovendo smaltire le ferie arretrate dell’anno precedente.
Gli annunci parlano chiaro
Non è difficile tuttavia immaginare quale sia la condizione dei nostri immobili: basta dare un’occhiata agli annunci immobiliari che, dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 192 del 2005,- obbliga finalmente chi costruisce ex novo o vende a dotare l’edificio dell’attestato di certificazione energetica. La stragrande maggioranza degli annunci esibisce una classe di efficienza molto bassa, spesso la G, l’ultima disponibile e riservata a immobili che consumano oltre i 121 chilowatt ora al metro quadrato, ma non è raro leggere proposte per appartamenti o case con consumi di 160-170 chilowatt. Rari gli edifici in classe C, rarissimi quelli in classe B o A, solitamente nuove costruzioni in attesa del primo proprietario.
Fattore sotto stimato
In molti pensano che lo scarso isolamento sia appannaggio soltanto degli edifici più vetusti o, per lo meno, di quelli costruiti fino al 2000. Purtroppo si sbagliano. Salvo rare e lodevoli eccezioni prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, sono sorti come funghi interi quartieri dove, in nome della speculazione edilizia più sfrenata, è stata riservata ben poca attenzione alla qualità costruttiva e all’isolamento, con il solo risultato di scatenare una conflittualità legale destinata a protrarsi per lungo tempo.
C’è però anche un problema , tutto culturale, da superare: quando si tratta di comprare casa, non riserviamo la dovuta attenzione alla sua efficienza energetica, salvo poi andare in contro a sgradite sorprese, che si tratti di bollette incredibilmente alte o di dover fare i conti con ambienti insalubri. Prestare più attenzione all’isolamento dell’involucro e alla qualità dei serramenti, anziché alla bellezza delle finiture eviterà parecchi grattacapi.

(Fonte: ilfriuli.it)