Subbuglio e cambiamento sul fronte rinnovabili: è in arrivo, quasi certamente, un nuovo sistema di incentivi, e anche un nuovo Conto Energia, il quinto. Non solo: le fonti rinnovabili non
elettriche si prenderanno una rivincita su quelle elettriche, in
particolare fotovoltaiche, giudicate eccessivamente incentivate, almeno
finora. Queste sono le mosse concrete del governo tecnico targato Monti,
passate attraverso il potere decisionale del Ministro dell'Ambiente
Corrado Clini e del Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera,
che a breve emaneranno tre decreti ministeriali.
Perché l'energia non
è solo un fatto ambientale, ma è anche una leva economica fondamentale.
E proprio Passera, qualche giorno fa, ha dichiarato che gli aiuti
finora approvati costeranno all'Italia, che già non naviga nell'oro, ben
200 miliardi di euro nel prossimo ventennio.
L’incentivazione delle rinnovabili, da qualche anno a questa parte, “non è stata ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese” ha spiegato il Ministro, aggiungendo che “l'Italia ha assegnato incentivi molto generosi”,
in particolare al solare, ma non ha previsto adeguati meccanismi di
contenimento dei volumi. Tutto questo ha determinato una vera e propria esplosione degli impianti, e un costo molto elevato per il Paese.
Una spesa che
sarebbe valsa la pena di fare, se il ritorno economico di tutti questi
investimenti sulla filiera italiana fosse stato sufficiente; ma l'Italia
non è, purtroppo, una maga del settore tecnologico, e ben il 50% delle
apparecchiature acquistate per gli impianti di energia rinnovabile
sono state importate dall'estero. È per questo che, secondo il
Ministro, è necessario un approccio alla questione energetica che sia
più virtuoso, con un modello di sviluppo ridefinito in base
all’efficienza dei costi e alla massimazione del ritorno economico e
ambientale per il Paese.
È in questo quadro, quindi, che dovremo collocare il futuro delle rinnovabili in Italia: di certo, si punterà di più sull'eolico, sul biogas,
sul termico e su tutte le altre fonti diverse dal fotovoltaico. E
abbandonare il sole non significherà necessariamente restare indietro
nel quadro internazionale dell'energia pulita: sarà invece una strada
che comunque potrà portarci grandi soddisfazioni, dato che il nostro bel
Paese dispone di moltissime altre risorse, il vento in primis. Intanto,
le associazioni di categoria legate al fotovoltaico
si sono allarmate, e hanno già chiesto un confronto con il Ministro
Passera, a tutela degli investimenti in corso e di quelli futuri.
Dal suo canto, il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini
comincia a pensare a un nuovo Conto Energia per il 2012, che dovrebbe
dare la priorità al fotovoltaico destinato all'autoconsumo civile e
industriale, privilegiando le soluzioni rinnovabili applicate agli
edifici connessi con sistemi di efficienza energetica. Dopo lo strano
percorso del Quarto Conto Energia,
che ha dimezzato le tariffe incentivanti, probabilmente i cambiamenti
subentrerebbero già prima della sua scadenza naturale (il 2016), con
l'obiettivo di favorire l'efficienza energetica. Sicuramente la
questione sarà alla ribalta dopo l'estate, quando gli effetti dei
decreti ministeriali di Passera avranno iniziato a dare i primi frutti.