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mercoledì 13 febbraio 2013

SMART GRIDS: ECCO COME AVREMO UN ENERGIA DEMOCRATICA

La transizione energetica è un processo complesso e che implica percorsi di innovazione che investono una pluralità di settori. Le rinnovabili ad uso domestico hanno contribuito a far crescere la consapevolezza di come ogni nucleo familiare possa raggiungere determinati gradi di indipendenza energetica e di come la produzione della stessa non debba necessariamente essere appannaggio dei grandi colossi del mercato.


Passare però ad un sistema di generazione distribuita tramite medio-piccole cellule di produzione de-centralizzate richiede necessariamente una evoluzione del sistema di distribuzione. Ecco che entrano in gioco, dunque, le Smart Grids. Se, fino ad oggi, le reti attraverso cui ha viaggiato l’energia che ha alimentato le nostre vite quotidiane erano pensate in base al rapporto uni-direzionale che esisteva tra produttore e consumatore, l’ingresso in gioco delle rinnovabili ha scombinato questo sistema top-down evidenziandone falle e rigidità.
La produzione di energia elettrica da impianti decentralizzati preme fortemente verso una rivisitazione della rete di distribuzione. Rete che diventa così il veicolo della transizione.
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 La European Technology Platform for the Electricity Networks of the Future definisce la “Smart Grid” come una “rete elettrica in grado di integrare, in modo intelligente, il comportamento e le azioni di tutti gli utenti ad essa collegati, siano essi generatori, consumatori o utenti in grado allo stesso tempo di generare e di consumare, allo scopo di realizzare, in modo efficiente, un approvvigionamento elettrico sostenibile, sicuro ed economico”.
Le smart grids dovrebbero sostanzialmente essere in grado di veicolare e gestire flussi energetici discontinui e multidirezionali, provenienti da più centri, in base a necessità e disponibilità effettive in real-time. Il tutto evitando perdite e cali di tensione. Un sistema che somiglia per molti versi ad internet.
Sebbene questa transizione appaia progressivamente inarrestabile, è vero però che sta a noi capire ed essere in grado di facilitarne i passaggi o rallentarla inficiandone i benefici. Negli ultimi anni le tecnologie per le smart grids hanno conosciuto una continua crescita.

 Un recente rapporto della Bloomberg New Energy Finance ha reso noto come gli investimenti in questo campo siano aumentati del 7% nel 2012 raggiungendo un volume di affari di circa 14 miliardi di dollari. A fare la parte del leone è la Cina con quasi il 25% degli investimenti complessivi globali.
La ristrutturazione delle reti di distribuzione viene sempre più percepita come una caratteristica che tenderà a tramutarsi in un vantaggio competitivo sul mercato nel prossimo futuro.
Nota dolente sul tema è l’assoluta non familiarità degli italiani con l’argomento. Un recente ricerca condotta da Ipr Marketing, dal titolo “Gli italiani e il solare” che verrà presentata in occasione di “BioEnergy Italy”, fa infatti sapere che solo il 6% degli italiani ne ha sentito parlare. Mentre ben l’82% ha preso in considerazione la possibilità di passare al solare. Il clima politico incerto e la crisi economica di certo non aiutano. Il rischio è, come sempre, quello di arrivare colpevolmente in ritardo.



I COSTI NASCOSTI DELLE FONTI ENERGETICHE, COSA PAGHIAMO DI PIU' ?

E’ molto difficile, si sa, comprendere i costi reali dell’approvvigionamento energetico. La nostra idea, di solito, si ferma ai costi che leggiamo in bolletta. Eppure, dietro ogni watt, non si nascondono unicamente i costi di produzione, di costruzione degli impianti, distribuzione dell’energia ed il carico fiscale. In realtà andrebbero considerati molti altri costi che in molti, però, preferiscono lasciar fuori dal calcolo.


rinnovabili, eolico

Un gruppo di ricercatori tedeschi ha invece ben pensato di metter mano alla calcolatrice e di fare due conti. Il report, presentato dalla tedesca Deutsche Welle, spulcia tutti costi di ogni fonte energetica e, se restituisce alcune conferme, c’è anche qualche sorpresa. Vediamo le fonti energetiche più costose:

Primo posto: il carbone

E così, se ai costi più noti aggiungiamo quelli “nascosti” ovverossia quelli che hanno a che vedere con, ad esempio, sussidi vari e costi sanitari che derivano dall’impatto delle fonti, ecco che al primo posto balza immediatamente il tanto discusso carbone che, lo scorso anno, ha sostenuto circa la metà della produzione energetica degli Stati Uniti. Ogni kW/h prodotto tramite il carbone costa, in media, 0,29 euro.

Secondo posto: il nucleare

Ebbene, anche il secondo posto costituisce una conferma, assegnato all’energia nucleare. Il costante rischio, di cui l’ultimo clamoroso evento è costituito da Fukushima, e l’altissimo costo impiantistico risultano in una media di 20 centesimi per kWh.

Terzo Posto: il fotovoltaico

La sorpresa, invece, è costituita dall’energia solare, con un costo medio di 18 centesimi per kWh. Se una delle fonti energetiche simbolo della rivoluzione ecologica risulta tra le più costose lo si deve proprio, paradossalmente, ad un suo alto livello di impatto sull’ambiente. Al di là delle polemiche dovute agli enormi investimenti sui parchi solari e del loro impatto sul paesaggio e sulla biodiversità, va anche detto che, il silicio (il materiale di cui sono costituiti i pannelli) è pur sempre un minerale che viene estratto con le solite pratiche distruttive del sottosuolo (e conseguenti scarti estremamente dannosi per l’ecosistema). Bisogna poi considerare gli alti costi previsti per lo smaltimento dei pannelli stessi.

La fonte meno costosa: l'eolica

L’energia rinnovabile si prende la sua rivincita piazzando al primo posto per le fonti meno costose l’energia eolica. L’elettricità prodotta sfruttando l’azione del vento risulta essere quella a più basso impatto ambientale, oltre che la meno costosa (7 centesimi per kWh). Una vittoria schiacciante per le turbine che stanno pian piano popolando i paesaggi di mezzo mondo.

Viene da chiedersi che tipo di calcoli effettua chi prende decisioni che finiscono con il favorire questa o quella fonte energetica. Quando si parla di costi, di quali costi vigliamo tener conto? Si può davvero continuare a tener fuori le conseguenze ambientali e sulla salute dei processi produttivi ed energetici dal calcolo delle spese che sosteniamo?   


sabato 2 febbraio 2013

CONTO ENERGIA TUTTE LE INFORMAZIONI DEL GSE

Ecco tutte le informazioni sui nuovi meccanismi di incentivazione a sostegno dell’efficienza energetica e della produzione di energia termica da fonti rinnovabili.


E’ stata siglata pochi giorni fa' la Convenzione tra Gse ed Enea, finalizzata alla gestione dei nuovi meccanismi di incentivazione a sostegno dell’efficienza energetica e della produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Sono disponibili 900 milioni di euro l’anno: 200 milioni l’anno per gli interventi effettuati nelle Pubbliche  Amministrazioni e 700 milioni l’anno per quelli realizzati da privati.
Gli incentivi, lo ricordiamo, sono stati introdotti dal decreto interministeriale 'Conto Termico', emanato dal ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministro dell'Ambiente e con il ministro delle Politiche Agricole e Forestali, lo scorso 28 dicembre 2012.
Le nuove misure, ha dichiarato Nando Pasquali ''sono state introdotte per rafforzare il settore dell'efficientamento energetico, sia del patrimonio edilizio pubblico che di quello privato, necessario per lo sviluppo economico sostenibile del Sistema Paese''. Secondo Lelli, "si tratta di un intervento di politica energetica che potrà avere una significativa ricaduta per l'economia italiana in un processo di riconversione orientato alla green economy"
Sul sito web del Gse una nuova sezione interamente dedicata al 'Conto Termico' spiega come accedere agli incentivi e chi può accedervi, come verranno erogati, quali gli interventi ammissibili. In fase di realizzazione anche un portale dedicato per la richiesta digitale degli incentivi.
In sintesi, questi tutti gli argomenti della nuova sezione del Gse.

 conto termico

Ambito d’applicazione
  • efficientamento dell’involucro di edifici esistenti (coibentazione pareti e coperture, sostituzione serramenti e installazione schermature solari)
  • sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza (caldaie a condensazione)
  • sostituzione o nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili (pompe di calore, caldaie, stufe e camini a biomassa, impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo)

Spesa annua cumulata

  • Spesa annua cumulata massima di 200 mln di euro per gli interventi realizzati o da realizzare dalle Amministrazioni pubbliche
  • spesa annua cumulata pari a 700 mln di euro per gli interventi realizzati da parte dei soggetti privati
  • Trascorsi 60 giorni dal raggiungimento di tali impegni di spesa, non saranno accettate nuove domande di accesso all'incentivo

Soggetti ammessi

  • Amministrazioni pubbliche
  • Soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario

Interventi incentivabili

  • interventi di incremento dell’efficienza energetica (per le Amministrazioni pubbliche)
  • interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza (per la Amm. Pubbliche e per i soggetti privati)

Come accedere agli incentivi

  • Il GSE predisporrà un portale Internet dedicato, attraverso il quale i soggetti interessati a richiedere l’incentivo potranno compilare e inviare la documentazione necessaria.
  • In relazione al soggetto responsabile beneficiario, è possibile consultare la pagina web Come accedere agli incentivi.

Cumulabilità

  • Non cumulabilen con altri incentivi statali, ad eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi di rotazione e dei contributi in conto interesse.
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