OFFERTA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

martedì 6 maggio 2014

TROPPE LE CASE CON POCA "CLASSE"

Serve classe, soprattutto se si parla di case. Parliamo di quella energetica, dalla G alla A, man mano che aumenta l’isolamento e l’efficienza del singolo edificio.
Ci siamo chiesti quale sia la condizione del patrimonio immobiliare regionale visto che gli interventi per migliorare l’isolamento degli edifici potrebbero offrire alle imprese del settore spazi importanti, vista anche la forte frenata del comparto edilizio messo alle strette dalla crisi e dal fatto che abbiamo esagerato nella prima decade del nuovo millennio edificando ben più del necessario.
Dati ufficiali non ne abbiamo ottenuti. Avevamo contattato l’Ares (Agenzia regionale per l’edilizia sostenibile) che si occupa tra l’altro anche di raccogliere e verificare le certificazioni energetiche inviate dai certificatori.
Purtroppo, come ci ha scritto molto gentilmente Fabrizio Luches, amministratore unico dell’agenzia, gli unici due dipendenti che potevano fornire i dati richiesti erano in ferie per l’intera settimana, dovendo smaltire le ferie arretrate dell’anno precedente.
Gli annunci parlano chiaro
Non è difficile tuttavia immaginare quale sia la condizione dei nostri immobili: basta dare un’occhiata agli annunci immobiliari che, dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 192 del 2005,- obbliga finalmente chi costruisce ex novo o vende a dotare l’edificio dell’attestato di certificazione energetica. La stragrande maggioranza degli annunci esibisce una classe di efficienza molto bassa, spesso la G, l’ultima disponibile e riservata a immobili che consumano oltre i 121 chilowatt ora al metro quadrato, ma non è raro leggere proposte per appartamenti o case con consumi di 160-170 chilowatt. Rari gli edifici in classe C, rarissimi quelli in classe B o A, solitamente nuove costruzioni in attesa del primo proprietario.
Fattore sotto stimato
In molti pensano che lo scarso isolamento sia appannaggio soltanto degli edifici più vetusti o, per lo meno, di quelli costruiti fino al 2000. Purtroppo si sbagliano. Salvo rare e lodevoli eccezioni prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, sono sorti come funghi interi quartieri dove, in nome della speculazione edilizia più sfrenata, è stata riservata ben poca attenzione alla qualità costruttiva e all’isolamento, con il solo risultato di scatenare una conflittualità legale destinata a protrarsi per lungo tempo.
C’è però anche un problema , tutto culturale, da superare: quando si tratta di comprare casa, non riserviamo la dovuta attenzione alla sua efficienza energetica, salvo poi andare in contro a sgradite sorprese, che si tratti di bollette incredibilmente alte o di dover fare i conti con ambienti insalubri. Prestare più attenzione all’isolamento dell’involucro e alla qualità dei serramenti, anziché alla bellezza delle finiture eviterà parecchi grattacapi.

(Fonte: ilfriuli.it)


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