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mercoledì 10 settembre 2014

"SBLOCCA ITALIA", INEFFICACE LO SCONTO IRPEF DEL 20% PER FAR RIPARTIRE IL MERCATO IMMOBILIARE

La norma contenuta nel decreto legge Sblocca Italia che prevede uno sconto Irpef per chi acquista un immobile energeticamente efficiente per affittarlo a canone concordato "non sarà sufficiente per far ripartire il mercato immobiliare". 
È il parere del Centro Studi del Gruppo Toscano, che ha effettuato delle simulazioni. La disposizione prevede tra le condizioni una spesa massima di 300mila euro per l’acquisto di una o due abitazioni, nuove o ristrutturate, in classe energetica A o B. L’acquirente (che non può essere un parente di I grado del venditore) può dedurre dal proprio reddito complessivo il 20% del prezzo di acquisto dell’immobile in 8 anni (per un massimo quindi di 60 mila euro, ovvero 7.500 euro l’anno). Il risparmio annuo è compreso in una forbice di 2800-3000 euro l’anno (dipende dall’aliquota Irpef). L’immobile acquistato dovrà essere affittato a canone concordato sempre per 8 anni.
Segmentando l’offerta attualmente disponibile nel portafoglio delle agenzie del Gruppo Toscano, è emerso solo l’1,9% degli immobili rispetta i requisiti di efficienza energetica (classe A o B) e un prezzo di vendita massimo di 300 mila euro. Questi ultimi, a loro volta, rappresentano il 68% del totale degli immobili residenziali attualmente in portafoglio.
MISURA INEFFICACE. “Se la ratio della norma è incentivare l’investimento, con questi numeri è improbabile che il mercato possa subire quell’accelerazione che tutti noi auspichiamo”, osserva Andrea Toscano, Consulente Generale del Gruppo Toscano S.p.A.. “I numeri parlano chiaro: solo in pochi beneficeranno della normativa ed è altresì evidente che i veri destinatari del provvedimento sono i costruttori e non il mercato immobiliare nel suo complesso. Ritengo che ancora oggi le difficoltà di accesso al credito rappresentano la variabile fondamentale sulla quale intervenire per una ripresa consistente delle compravendite immobiliari. Sarebbe pertanto auspicabile un intervento proprio su questo punto, che abbia un buon appeal per gli acquirenti, al fine di incentivare il mercato.”
Secondo i calcoli effettuati dal Sole 24 Ore, l’operazione è conveniente solo in quei comuni in cui la differenza tra canone concordato e di mercato non supera una forbice del 40%. Viceversa, conviene il prezzo di locazione di mercato. 
(fonte:casaeclima.com)


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