OFFERTA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

domenica 7 gennaio 2018

...RIFLESSIONI DI UN TECNICO SUGLI ATTESTATI DI PRESTAZIONE ENERGETICA

Credo in molti si saranno già chiesti quale possa essere la reale situazione italiana in merito alle migliaia di certificazioni energetiche di unità immobiliari, ora chiamate attestati di prestazione energetici (APE), obbligatoria in caso di compravendita e di affitto di un immobile … Purtroppo non positiva ...

Questa attività viene spesso sottostimata, considerata una fastidiosa e incomprensibile routine. Non parliamo poi degli scarsi controlli in vigore, che hanno fatto proliferare consulenze online a prezzi stracciati e ingiustificabili. In Liguria, dove sono residente e lavoro, previo versamento di 20 euro ad APE, hanno da poco instituito un controllo random sugli attestati emessi, diciamo che qualcosa in questa direzione si sta facendo.
Bisogna anche dire un’altra cosa, grazie alle modifiche apportate alla normativa di certificazione degli edifici e l’aumento della complessità di questa attività , credo che una parte di questi problemi si sia già risolta in quanto per redigere oggi in Liguria un certificato che abbia un senso logico, sono necessarie conoscenze molto specifiche della materia. Trovo complesso elaborare un documento conforme agli standard di controllo attualmente in vigore.
Attualmente la norma prevede che ogni immobile, in caso di compravendita o di affitto, debba avere un certificato energetico (Ape) relativo all’energia necessaria a raggiungere le condizioni di comfort per il riscaldamento invernale e alla la produzione di acqua calda sanitaria, valori espressi in termini di kWh/mq per anno.
In riferimento alle altre specifiche caratteristiche della casa (sistemi ad energia rinnovabile, termoregolazione del calore, coibentazioni particolari), il certificato esprime una valutazione complessiva della “qualità energetica” dell’abitazione, con una lettera che va dalla A4 (migliore) alla G (peggiore)… Indicativamente è la stessa cosa che avviene per gli elettrodomestici.
Fino al 2012 il proprietario della casa aveva la possibilità di autocertificare la propria abitazione nella classe energetica più bassa (classe G), ora non è più possibile in quanto è obbligatorio farsi rilasciare l’APE un tecnico abilitato che, obbligatoriamente, deve fare un sopralluogo nell’abitazione e prendere personalmente i dati necessari per eseguire la certificazione dell’immobile.
Tutti gli annunci immobiliari devono contenere la classe energetica dell’appartamento messo in vendita o in locazione, pena una multa salata …
L’idea di base (voglio mantenere un punto di vista ottimistico della situazione) era di permettere ai consumatori/acquirenti di immobili di poter considerare, nella scelta delle abitazioni, anche i consumi energetici (fattore che peserà significativamente gli anni in cui verrà abitata la casa), in modo da poter fare una prima valutazione verso appartamenti più “risparmiosi”, deprezzando quelli “energeticamente disastrosi”, situazione che, secondo il legislatore, avrebbe dovuto a sua volta generare una spinta dei proprietari a fare ristrutturazioni energetiche …
Lo stato di fatto delle cose fa purtroppo capire che chi vende o compra non sembra minimamente preoccupato dall’offrire o interessarsi a immobili-colabrodo che moltiplicheranno le spese per climatizzazione ed acqua calda nei decenni successivi. Basterebbe farsi due conti … Generalmente chi acquista un’auto, uno sguardo ai consumi lo da …
Con internet sempre più persone cercano e soprattutto trovano annunci in evidenza di società che offrono certificazioni “online” a prezzi stracciati, fra i 39 e i 69 euro, mentre il prezzo medio di una certificazione, secondo l’ordine degli ingegneri, e secondo il buon senso, si dovrebbe aggirare intorno ai 150-200 euro iva esclusa.
Ma come fanno a pubblicizzare prezzi così bassi? Per capirlo basta contattarli e fare qualche domanda di approfondimento …
Generalmente chiedono la planimetria della casa, o addirittura anche solamente i dati catastali, in linea generale il tipo di impianto di riscaldamento e di acqua calda sanitaria e una “descrizione” degli infissi, promettendo la consegna dell’APE firmsto da tecnico abilitato in pochi giorni.
Provate a chiedergli del sopralluogo … Troverete risposte molto variegate.
A parte il fatto che il sopralluogo è obbligatorio, la muratura andrebbe verificata, almeno nello spessore, verificare se sono stati fatti interventi di efficientamento energetico con isolanti (spesso diventa un controllo documentale delle certificazioni dei lavori), le misure delle finestre, il tipo di infisso e di vetro, lo stato dell’impianto di riscaldamento, la verifica sui controlli periodici previsti per legge per la caldaia (altrimenti l’APE scade) … Certificare senza visitare non la ritengo una buona cosa, toglie lavoro ai professionisti che fanno le cose in maniera etica e professionale. Vedremo se funzioneranno i nuovi controlli.
La certificazione è una attività seria, di cui il professionista si prende la responsabilità; è anche vero che quest’ultimo deve essere messo nelle condizioni di lavorare in modo opportuno: non la si può fare senza muoversi dall’ufficio e basandosi solo sulle dichiarazioni del proprietario …
In ogni certificato il tecnico abilitato deve anche fornire consigli su come migliorarne la situazione energetica dell’immobile visitato, facendo una sorta di preventivo fra costi di alcuni interventi e risparmi che genererebbero. Questa attività serve per offrire al richiedente e all’acquirente dell’immobile una prospettiva di interventi atti a ridurre i consumi energetici.
Concludo con un mio pensiero: l’introduzione della certificazione energetica ha un estremo valore, probabilmente però estenderla anche agli alloggi in affitto, causando l’elevato numero di richieste, ed estendendo la possibilità di redazione ad una più ampia tipologia di professionisti, non tutti giustamente preparati sull’argomento specifico, hanno contribuito fortemente al raggiungimento della situazione attuale.
Ritengo importante lo scopo di questo mio articolo, che non rappresenta assolutamente uno sfogo verso l’irregolarità, ma un qualcosa di costruttivo per fornire più sensibilità all’argomento per gli acquirenti o affittuari che si trovano a dover fare delle scelte.
(Fonte: lucamarcenaro.it)



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