Hai acquistato casa in Lombardia e dopo qualche
tempo ti accorgi che i consumi energetici effettivi non combaciano con la
classe energetica dichiarata ?
Prima di dubitare del certificatore energetico e del
costruttore può essere molto utile fare alcune riflessioni. Dobbiamo infatti
tenere conto che la procedura di calcolo per le certificazioni
energetiche è un metodo che deve semplificare numerose variabili
che incidono sui consumi energetici dell’edificio e che riguardano:
- come è costruito l’involucro edilizio;
- come è fatto l’impianto di riscaldamento e di
produzione di acqua calda sanitaria;
- le condizioni climatiche esterne;
- in che modo l’edificio e il suo impianto vengono
utilizzati dall’utente.
I dati relativi a involucro edilizio e impianto
termico sono di fatto oggettivi, come anche le condizioni climatiche medie del
Comune in cui è ubicato l’edificio. Molto più variabili sono invece le modalità
di utilizzo dell’edificio da parte dell’utente. Per rendere le
certificazioni energetiche di diversi edifici paragonabili fra loro, la
procedura di calcolo prevede di considerare condizioni di utilizzo delle
abitazioni standard: riscaldamento acceso costantemente per 6 mesi
all’anno con temperatura interna impostata a 20°C, un numero determinato di
ricambi d’aria orari, ecc.
Se la stagione invernale è stata particolarmente più
fredda della media, i consumi reali supereranno certamente quelli calcolati dal
certificatore energetico. Lo stesso può avvenire se in casa viene impostata una
temperatura più alta di 20°C, se si ha l’abitudine di cambiare aria con
maggiore frequenza rispetto a quanto previsto dalla procedura di calcolo o se i
vicini di casa tengono spento il riscaldamento per lunghi periodi, ecc.
Le modalità di utilizzo dell’edificio incidono
parecchio sui consumi energetici. Pertanto, prima di giungere a conclusioni
affrettate quando si confronta una certificazione energetica con i consumi
reali, è sempre bene valutare in via preliminare se stiamo usando l’edificio e
il suo impianto nelle condizioni standard della procedura di calcolo. Nella
maggior parte dei casi le differenze tra i valori calcolati e quelli reali
trovano così una spiegazione.
Verifica della
classe energetica di un immobile
Esistono però
dei casi in cui, anche utilizzando l’edificio e il suo impianto in modalità
standard, si notano effettivamente incongruenze non giustificabili, tali
da portare a comprensibili contestazioni con chi ci ha venduto la casa. Come
possiamo capire se il calcolo eseguito per la certificazione energetica della
casa che abbiamo acquistato è corretto? Ci sono due possibilità.
Come prima opzione si potrebbe provare a chiedere un controllo ufficiale. Esiste poi in alternativa un approccio più morbido e probabilmente più veloce, che però rende necessario rivolgerci ad un tecnico abilitato alla redazione di certificazioni energetiche in Regione Lombardia ed iscritto all’elenco regionale dei certificatori.
Come prima opzione si potrebbe provare a chiedere un controllo ufficiale. Esiste poi in alternativa un approccio più morbido e probabilmente più veloce, che però rende necessario rivolgerci ad un tecnico abilitato alla redazione di certificazioni energetiche in Regione Lombardia ed iscritto all’elenco regionale dei certificatori.
Sul sito di Finlombarda, la finanziaria per lo sviluppo
della Lombardia che gestisce il Catasto Energetico Regionale, ogni
certificatore, accedendo alla propria area riservata, può chiedere al Catasto
Energetico Regionale il file di calcolo di certificazioni energetiche redatte
da altri certificatori. Ciò può avvenire solo se il certificatore è munito di
apposita delega firmata dal proprietario dell’immobile.
Firmando la delega
al certificatore di nostra fiducia, questi potrà ottenere dal Catasto
Energetico Regionale il file di calcolo relativo alla nostra abitazione
e avrà così a disposizione tutti gli elementi per capire se nella
certificazione energetica dell’immobile c’è qualcosa che non va.
Gli esiti
dell’analisi possono essere due. Il primo è che le informazioni e i valori
inseriti per il calcolo non corrispondano alla realtà dell’edificio e che
quindi la classe energetica effettiva sia diversa da quella dichiarata. In
questo caso potremo valutare se contestare il lavoro del certificatore.
Se invece i
calcoli sembrano essere corretti e l’immobile continua comunque a consumare
molto più di quanto dichiarato anche in condizioni di utilizzo standard, è
lecito che sorgano dubbi sulla costruzione dell’edificio ed in
particolare sulle sue parti non visibili: i ponti termici sono stati curati in
maniera adeguata dall’impresa che ha eseguito i lavori? I valori di
trasmittanza del cappotto termico o dei serramenti sono effettivamente quelli
dichiarati? Le domande potrebbero essere infinite e probabilmente molto
difficile risalire ai difetti costruttivi non visibili che rendono i calcoli
non veritieri. In questo caso sta al proprietario dell’immobile decidere se
andare a fondo nella questione, anche in ambito giudiziario.
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