Riscaldare una casa poco efficiente può
costare dieci volte tanto una casa di classe A.
Lo ha evidenziato uno studio di
SosTariffe.it che cerca di fornire una risposta a domande del tipo
“Quanto costa scaldare una casa poco efficiente e quanto si
risparmierebbe migliorandone la classificazione energetica? Quali
sono i migliori interventi da effettuare su un immobile per avere una
casa a classe A?”
L'indagine ha stimato la spesa annua
per riscaldare un’abitazione tipica italiana in diverse classi
energetiche e in quattro aree climatiche.
Forti differenze di costo
L’analisi di SosTariffe.it ha
rilevato che per una tipica abitazione italiana si risparmiano tra i
1000 e i 1600 euro l’anno sulle spese di riscaldamento rispetto a
un’abitazione poco efficiente di pari metratura. La tabella
riassume la spesa necessaria per riscaldare una casa indipendente di
120 metri quadri di una data classe energetica in varie aree
climatiche:
In tutte le aree esiste una forte
differenza di costo tra le spese per riscaldare una casa a classe
maggiore e una a classe minore. Per una casa poco efficiente si può
spendere dieci volte tanto per il riscaldamento rispetto a un
immobile molto efficiente. Nelle aree Alpine e Padane, il risparmio
sulla classe energetica G, per chi ha un’abitazione a classe A, è
di 1600 euro l’anno, nelle aree peninsulari questa differenza è di
1296 euro, mentre nella zona climatica insulare ammonta a 976 euro
annui.
Interventi differenti per aree
geografiche differenti
Non in tutte le aree geografiche sono
necessari gli stessi interventi strutturali per avere una casa con
una determinata classificazione energetica. Le abitazioni che si
trovano nelle regioni peninsulari e insulari possono avere valori di
isolamento inferiori, date le temperature invernali più miti, che
riducono la dispersione di calore e il fabbisogno energetico. Di
converso, nelle aree del Paese più fredde è necessaria una
combinazione di elevato isolamento termico e impianti di
riscaldamento efficienti per raggiungere la classe energetica
migliore. La seguente tabella indica, approssimativamente, quale
combinazione di isolamento e impianto di riscaldamento è necessaria
per ottenere la corrispondente spesa in riscaldamento (vedi
precedente tabella) nelle quattro diverse aree climatiche:
L'isolamento termico incide di più
In generale vale la regola che è
l’isolamento termico a determinare la classe energetica, mentre
l’impianto di riscaldamento ha un’importanza secondaria.
Investire in un impianto di riscaldamento molto efficiente, quindi,
non abbasserà di molto la bolletta se le aree da scaldare sono male
isolate. All’opposto, invece, una casa ben coibentata può
raggiungere la “classe A” anche con un tradizionale impianto a
gas in quasi tutte le zone d’Italia. Si può facilmente calcolare
che una casa inefficiente può portare ad una maggiorazione sul
riscaldamento di 20 mila euro in 10 anni. Un fattore da tenere in
grande considerazione al momento di acquistare o affittare un
immobile. Ha poca influenza invece il fatto che il costo unitario del
gas è leggermente superiore al Sud rispetto al Nord: la differenza è
di circa 140 euro l’anno per la classe F e si riduce
progressivamente all’aumentare della classe energetica.
(fonte: www.casaeclima.com)
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