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martedì 3 aprile 2018

LA CORREZIONE DEI PONTI TERMICI (prima parte)


La correzione dei ponti termici può avere due finalità: da un lato eliminare i fattori di degrado, quali muffe, condense e umidità, aumentando la temperatura superficiale all’interno dell’ambiente, dall’altro ridurre le dispersioni termiche. In questo capitolo forniremo le indicazioni tecniche di massima per la correzione dei ponti termici.
Cosa vuol dire correggere i ponti termici L’espressione “correzione del ponte termico” non sottintende avere un “ponte termico corretto”. In generale, la correzione del ponte termico indica una “riduzionedelle dispersioni termiche della discontinuità, mentre il “ponte termico corretto” si riferisce al tipo di verifica da effettuare per ottemperare ai limiti di trasmittanza termica per le chiusure edilizie.
In sostanza, la riduzione di un ponte termico potrebbe non indicare un ponte termico corretto. Quale che sia la finalità, dal punto di vista pratico la soluzione tecnica per la correzione dei ponti termici (vedi Figura 1) può portare a un miglioramento del coefficiente di trasmissione lineica mediante l’inserimento di uno strato isolante, oppure mediante un taglio termico isolante in modo da separare gli elementi di continuità e di collegamento tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno.

Ponti termici negli edifici di nuova costruzione
Per gli edifici di nuova costruzione la correzione dei ponti termici non esiste. Il ponte termico deve essere studiato nella fase di progetto in modo che la discontinuità termica sia del tutto eliminata. Il progetto del ponte termico richiede tempo, preparazione ed esperienza di calcolo. Al giorno d’oggi ci sono ottimi strumenti di calcolo che permettono uno studio approfondito del ponte termico in fase di progettazione, il tempo dedicato sicuramente sarà ripagato nella fase realizzativa e nella soddisfazione dell’utente
Un ponte termico studiato nei minimi dettagli consente anche di capire come relazionarsi con chi dovrà realizzare le chiusure in modo da ridurre le dispersioni. In generale, è più difficile costruire un edificio che progettarlo sulla carta.

Progettare un ponte termico in modo da avere le minime dispersioni non vuol dire che quell’elemento sarà realizzato allo stesso modo. Per gli edifici nuovi, ma in genere per tutte le ristrutturazioni importanti, il termine “correzione” dei ponti termici deve essere sostituito da “accortezza” nella realizzazione. È necessario istruire e seguire passo- passo gli operai che realizzano in opera un edificio con ponti termici quasi nulli. Solo in questo modo è possibile ottenere edifici energeticamente efficienti e confortevoli.

Ponti termici negli edifici esistenti

È difficile evitare del tutto un ponte termico negli edifici esistenti attraverso una ristrutturazione dell’isolamento termico dell’involucro. Rispetto agli edifici nuovi ci sono molti vincoli geometrici e costruttivi.

La normativa cerca di indurre a una “correzione” del ponte termico attraverso il confronto con la trasmittanza termica limite media. In sostanza, al fine di correggere un ponte termico, bisogna necessariamente aumentare l’isolamento termico sull’involucro.
In alcuni casi questo comporta un peggioramento della situazione facendo aumentare la trasmittanza termica lineica per alcuni ponti termici (intersezione tra due muri, spigoli, intersezione balcone-muro, ecc.). In queste situazioni, prima di scegliere la soluzione “facile” di intervento solo con la tecnica dell’isolamento termico, è necessario prevedere e studiare soluzioni ad hoc che localizzino il fenomeno e ne riducano gli effetti (taglio termico del balcone, bancali isolati, ecc.).
(Fonte:ingegneri.info)




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