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martedì 7 maggio 2019

COMPRAVENDITE IMMOBILIARI, CRESCE (POCO) L'ATTENZIONE ALLA CLASSE ENERGETICA


Nel 2018 aumenta, anche se lievemente, il numero delle compravendite immobiliari nelle migliori classi energetiche (+6%), mentre è sceso sotto il 50% il peso sul mercato degli immobili di classe G, la peggiore.
Ad evidenziarlo il Report sulle dinamiche del mercato immobiliare in funzione delle caratteristiche energetiche degli edifici, frutto della collaborazione tra l’ENEA, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP), presentato lo scorso 30 aprile a Roma.
Efficienza energetica, il peso della classe energetica nelle compravendite
Il Report, pur confermando l’importante peso che hanno gli immobili di classe G (classe energetica più scadente), ne registra un lieve calo rispetto all’anno precedente: nel 2018 le compravendite si attestavano tra il 37% (nel caso delle villette) e il 46% (nel caso delle ville unifamiliari). Lo stesso dato, per il 2017, era compreso tra il 54% e il 67%.
Il miglioramento della situazione è testimoniato dalla diminuzione della percentuale di immobili compravenduti appartenenti alle ultime quattro classi energetiche (D-G) rispetto all’anno precedente. Infatti, per il 2018, tale valore è pari a circa l’80%, a fronte di un valore superiore al 90% per il 2017.
Cresce, rispetto al 2017, il dato degli immobili di pregio compravenduti e ricadenti nelle prime tre classi energetiche (A+ A e B) che passa del 22% al 28%.
Anche la distribuzione per classe energetica rispetto all’ubicazione dell’immobile presenta dinamiche interessanti. Tale percentuale migliora per tutti i segmenti analizzati, ad eccezione degli immobili ubicati nelle zone centrali (10% circa). Ciò non sorprende vista la complessità di eseguire interventi strutturali sul sistema edificio-impianto in immobili spesso molto datati e ubicati nei centri storici.
Edifici nuovi o ristrutturati: il valore dell’efficienza energetica
Mentre nella compravendita di appartamenti esistenti il fattore energetico è poco dominante, il discorso è diverso per gli edifici nuovi; la percentuale di immobili di elevata qualità energetica (A+, A e B) rappresenta il 77% degli immobili di nuova costruzione venduti nel 2018.
Secondo il report, il dato positivo sugli edifici di nuova costruzione si inquadra bene nella necessità dover rispettare gli elevati standard imposti per legge alle nuove costruzioni, e nel fatto che il notevole stock di invenduto del segmento delle nuove abitazioni, che comprende quindi edifici costruiti tempo addietro ma che non sono mai stati oggetto di compravendita, si sta via via esaurendo.
Nel caso degli edifici ristrutturati, la percentuale di edifici appartenenti alle classi energetiche più performanti (A+, A e B) è passata dal 10% del 2017 al 22% del 2018.
Settore immobiliare: l’efficienza energetica acquista maggior valore
“I risultati presentati oggi sono particolarmente positivi, perché dopo anni di ‘timidezza’ e di scarsa attenzione, il settore immobiliare – sottolinea il Presidente dell’ENEA Federico Testa – inizia a riconoscere la valenza strategica dell’efficienza energetica. Il cambiamento nella percezione dei vantaggi economici e di comfort che possono derivare dall’acquistare o vendere un immobile di classe energetica più elevata, è una grande vittoria anche per l’ENEA che è impegnata, anche in qualità di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, con tecnologie, servizi e attività di formazione e informazione per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini e di supporto ai decisori politici nella predisposizione delle misure più efficaci”.
“Visto il notevole peso che il settore degli edifici ha per il conseguimento del target di efficienza energetica negli usi finali di energia del Piano Nazionale Energia e Clima di recente sottoposto dal Governo italiano all’esame della Commissione europea, sarà – sottolinea il vicepresidente I-Com Franco D’Amore – molto importante intraprendere azioni fortemente innovative volte ad accelerare i progressi fin qui evidenziati dal mercato immobiliare rispetto al tema della qualità energetica degli edifici, rendendo possibile la mobilitazione delle ingenti risorse necessarie per realizzare gli investimenti in riqualificazione energetica degli immobili”.
Nonostante i miglioramenti di questi anni, che emergono dall’indagine, lo studio evidenza come la cultura del risparmio energetico nell’immobiliare, ed in particolare, la riqualificazione energetica, non sono ancora diventati una vera pratica sociale, sebbene oggi vi siano sempre più famiglie disposte a spendere di più rispetto a soluzioni abitative vetuste ed energivore.
(Fonte:edilportale.com) 


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