In Lombardia fino al 31 dicembre
2016 è sospesa l'applicazione delle sanzioni per i responsabili degli impianti
termici centralizzati che non hanno installato i dispositivi per la
termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione autonoma del calore per
ogni unità immobiliare.Il 2 agosto scorso è entrata in vigore in Lombardia la legge regionale n. 5 del 31 luglio
2013 (“Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario
2013 ed al bilancio pluriennale 2013/2015”), la quale al comma 3 dell'articolo
9 dispone che “Nelle more di una revisione complessiva delle misure
finalizzate a estendere l'obbligo dei sistemi per la termoregolazione degli
ambienti e la contabilizzazione autonoma del calore agli impianti di
riscaldamento al servizio di più unità immobiliari, di cui all'articolo 9,
comma 1, lettera c), della legge regionale 11 dicembre 2006, n. 24 (Norme per
la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute
e dell'ambiente), la
sanzione amministrativa prevista dall'articolo 27, comma 1-ter,
della l.r. 24/2006, si
applica a decorrere dal 1° gennaio 2017”.
Sanzioni salate e costi di
installazione onerosi
Ricordiamo che la sanzione
amministrativa prevista dalla Lr 24/06 in caso di inadempienza va da 500 euro a
3.000 euro per ogni unità immobiliare dell’edificio servita dall’impianto.
Dunque multe salate la cui sospensione fino al 31 dicembre 2016 è ovviamente
accolta con favore dalle famiglie, oggi in difficoltà per la crisi economica.
L'obbligo dell'installazione resta
Ad essere sospese sono solo le
sanzioni e non l'obbligo di contabilizzazione che è entrato in vigore dal 1°
agosto 2013 per quasi tutti gli impianti termici. “La soluzione individuata non
deroga affatto sulla necessità di installare le termovalvole, che peraltro
comportano notevoli vantaggi in termini economici e ambientali grazie a un
risparmio energetico medio del 20 per cento, con un conseguente rientro
dell'investimento in circa 6 anni. I costi di un'applicazione immediata però
sarebbero stati davvero pesanti in un momento come questo per le famiglie, che
già devono sostenere l'Imu. Ora sarà possibile adeguarsi in tempi più distesi e
senza il pericolo di multe”, ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Energia e
Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, in una nota
del giugno scorso.
“Tornare indietro – ha osservato
Terzi - non sarebbe stato praticabile, né tantomeno opportuno. Differire
l'applicazione della norma avrebbe infatti significato semplicemente spostare
in là un problema che invece va affrontato in ottemperanza alle norme nazionali
sulla riduzione dell'inquinamento. Inoltre, chi nel frattempo si è già adeguato
si sarebbe trovato beffato”.
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