OFFERTA CERTIFICAZIONE ENERGETICA

domenica 3 giugno 2012

EFFICENZA ENERGETICA....CONSIDERAZIONI

EFFICENZA ENERGETICA; QUALCHE CONSIDERAZIONE ......

Gli edifici italiani sono responsabili di circa il 35% dell'inquinamento prodotto in Italia: lo dicono i dati del ministero dello Sviluppo economico; e questo è un dato che già dovrebbe farci riflettere; infatti circa 70% degli edifici in Italia è stato realizzato prima del 1976, anno della prima normativa sull'efficienza energetica (legge n. 373); quindi privo degli accorgimenti necessari per limitare questo “inquinamento.”
Non tutti però sanno (o meglio fanno finta di non sapere) che i consumi di un edificio possono essere notevolmente abbattuti, anche attraverso interventi "chirurgici" sull'esistente, non particolarmente complessi né costosi o comunque facilmente ripagabili in pochi anni.
Oggi in Italia si stimano circa 30 milioni di unità abitative (tra residenziali e non residenziali), che richiedono una spesa energetica complessiva annua molto elevata; difatti in base a letture sul web e su giornali specializzati, ci si rende conto che escludendo le nuove costruzioni, solo una piccolissima parte dello stock abitativo esistente, si trova nelle classi energetiche più efficienti: A, B e C (standard minimo per le nuove costruzioni) e in genere consumano meno di 75 kWh/mq all'anno, dato variabile a seconda della zona climatica e delle caratteristiche dell'edificio.
Di contro invece abbiamo la maggior parte degli edifici esistenti il cui fabbisogno medio di un'unità residenziale esistente, si attesta intorno ai 180 kWh/mq di energia primaria, un valore molto alto,….direi troppo.
Premessa l'indiscutibile urgenza ambientale di intervenire per ridurre l'inquinamento prodotto da edifici residenziali e non, la riqualificazione energetica del patrimonio esistente si tradurrebbe innanzitutto in risparmi economici per i proprietari ovvero: una riduzione dei consumi che consenta il salto di classe energetica (ad esempio da una F a una E, oppure da un D a una C) può tagliare i costi del 25%!!!.
Vorrei ricordare peraltro che «solo un'attenta diagnosi energetica personalizzata e qualificata, da parte di un tecnico, può guidare verso soluzioni tecnologiche appropriate, capaci di conseguire risparmi tali da ripagare l'investimento in pochi anni».
Qualche esempio ? Con la sostituzione degli infissi si possono tagliare i consumi del 10%, a cui si può aggiungere un risparmio del 25% applicando un sistema a "cappotto" sulla facciata, oppure del 12% isolando la copertura: l'intervento rivaluta l'immobile più delle spese sostenute.
E i risparmi possono anche superare il 50% se l'intervento globale (involucro e impianti) è capace di incidere anche sulla climatizzazione estiva, poco considerata in Italia putroppo.
Detto questo ribadirei un concetto che spesso dico ai miei “clienti”: “la certificazione energetica degli edifici non è dunque un balzello”; ma bensì il modo per capire “cosa non funziona in un edificio” a livello di prestazioni per poi porvi rimedio.
In conclusione vorrei citare 3 possibili interventi per la riqualificazione energetica (in termini di efficienza), molto semplice e fattibile da parte di tutti:
GLI IMPIANTI
Oggi, le caldaie tradizionali modulanti, sono le maggiormente presenti negli edifici, pochissimi utilizzano una caldaia a condensazione.  Rispetto a un impianto convenzionale, queste soluzioni costano circa il 35-40% in più a causa dei maggiori costi dei materiali e della progettazione, ma consentono di risparmiare mediamente il 20% rispetto alle caldaie tradizionali.. Questo tipo di intervento, inoltre, beneficia oggi della detrazione Irpef, che rende estremamente conveniente l'operazione. Tra le tecnologie efficienti per la produzione di energia termica ci sono anche le pompe di calore, sistemi in grado di trasferire calore da una sorgente a un corpo con temperatura più alta. Le pompe aria-aria sono le più diffuse, sono molto semplici da installare e non richiedono modifiche sostanziali agli impianti esistenti. Il loro costo può variare dai 5mila ai 15mila euro (per quelle terreno-aria) e consentono un risparmio medio annuo di oltre 4mila kWh termici.
2.L'INVOLUCRO
Le tecniche di isolamento non sono tutte uguali. Anzi, in base all'analisi delle prestazioni dell'esistente può essere preferibile l'una o l'altra posizione dell'isolante: ad esempio esterna alle pareti nel caso di riscaldamento centralizzato a funzionamento continuo (isolamento a cappotto, intonaco isolante o parete ventilata); oppure interna (coibentazione, tramite intonaco o pannelli isolanti) nel caso di riscaldamento autonomo.  Si rileva comunque che gli interventi di isolamento su coperture o suolo in ambito residenziale sono maggiormente efficienti dal punto di vista economico rispetto a quelli su pareti verticali.
3.LE FONTI RINNOVABILI
Gli impianti per il solare termico possono servire per la sola produzione di acqua calda sanitaria (ACS) oppure combinati (anche per integrare il sistema di riscaldamento). Quelli combinati richiedono una superficie captante mediamente doppia, riescono a coprire tra il 10 e il 40% del fabbisogno per riscaldamento, e l'extra-costo per installarli è decisamente meno conveniente (+35% rispetto a quelli per la sola produzione di ACS). Pertanto oggi la convenienza economica del solare, rispetto ai tradizionali costi di approvvigionamento di energia termica, c'è soltanto in caso di installazione per la sola produzione di ACS nel residenziale con incentivazione della detrazione Irpef.

Parolini Arch. Alessandro certificatore CENED regione lombardia N° 18234

Nessun commento:

Posta un commento