EFFICENZA ENERGETICA; QUALCHE CONSIDERAZIONE ......
Gli edifici
italiani sono responsabili di circa il 35% dell'inquinamento prodotto in
Italia: lo dicono i dati del ministero dello Sviluppo economico; e questo è un
dato che già dovrebbe farci riflettere; infatti circa 70% degli edifici in
Italia è stato realizzato prima del 1976, anno della prima normativa
sull'efficienza energetica (legge n. 373); quindi privo degli accorgimenti
necessari per limitare questo “inquinamento.”
Non tutti però
sanno (o meglio fanno finta di non sapere) che i consumi di un edificio possono
essere notevolmente abbattuti, anche attraverso interventi
"chirurgici" sull'esistente, non particolarmente complessi né costosi
o comunque facilmente ripagabili in pochi anni.
Oggi in
Italia si stimano circa 30 milioni di unità abitative (tra residenziali e non
residenziali), che richiedono una spesa energetica complessiva annua molto
elevata; difatti in base a letture sul web e su giornali specializzati, ci si
rende conto che escludendo le nuove costruzioni, solo una piccolissima parte
dello stock abitativo esistente, si trova nelle classi energetiche più
efficienti: A, B e C (standard minimo per le nuove costruzioni) e in genere
consumano meno di 75 kWh/mq all'anno, dato variabile a seconda della zona
climatica e delle caratteristiche dell'edificio.
Di contro invece
abbiamo la maggior parte degli edifici esistenti il cui fabbisogno medio di
un'unità residenziale esistente, si attesta intorno ai 180 kWh/mq di energia
primaria, un valore molto alto,….direi troppo.
Premessa
l'indiscutibile urgenza ambientale di intervenire per ridurre l'inquinamento
prodotto da edifici residenziali e non, la riqualificazione energetica del
patrimonio esistente si tradurrebbe innanzitutto in risparmi economici per i
proprietari ovvero: una riduzione dei
consumi che consenta il salto di classe energetica (ad esempio da una F a una
E, oppure da un D a una C) può tagliare i costi del 25%!!!.
Vorrei
ricordare peraltro che «solo un'attenta diagnosi energetica personalizzata e
qualificata, da parte di un tecnico, può guidare verso soluzioni tecnologiche
appropriate, capaci di conseguire risparmi tali da ripagare l'investimento in
pochi anni».
Qualche
esempio ? Con la sostituzione degli infissi si possono tagliare i consumi del
10%, a cui si può aggiungere un risparmio del 25% applicando un sistema a
"cappotto" sulla facciata, oppure del 12% isolando la copertura:
l'intervento rivaluta l'immobile più delle spese sostenute.
E i risparmi
possono anche superare il 50% se l'intervento globale (involucro e impianti) è
capace di incidere anche sulla climatizzazione estiva, poco considerata in
Italia putroppo.
Detto questo
ribadirei un concetto che spesso dico ai miei “clienti”: “la certificazione
energetica degli edifici non è dunque un balzello”; ma bensì il modo per capire
“cosa non funziona in un edificio” a livello di prestazioni per poi porvi
rimedio.
In
conclusione vorrei citare 3 possibili interventi per la riqualificazione
energetica (in termini di efficienza), molto semplice e fattibile da parte di
tutti:
GLI IMPIANTI
Oggi, le caldaie tradizionali modulanti, sono le maggiormente presenti negli edifici, pochissimi utilizzano una caldaia a condensazione. Rispetto a un impianto convenzionale, queste soluzioni costano circa il 35-40% in più a causa dei maggiori costi dei materiali e della progettazione, ma consentono di risparmiare mediamente il 20% rispetto alle caldaie tradizionali.. Questo tipo di intervento, inoltre, beneficia oggi della detrazione Irpef, che rende estremamente conveniente l'operazione. Tra le tecnologie efficienti per la produzione di energia termica ci sono anche le pompe di calore, sistemi in grado di trasferire calore da una sorgente a un corpo con temperatura più alta. Le pompe aria-aria sono le più diffuse, sono molto semplici da installare e non richiedono modifiche sostanziali agli impianti esistenti. Il loro costo può variare dai 5mila ai 15mila euro (per quelle terreno-aria) e consentono un risparmio medio annuo di oltre 4mila kWh termici.
Oggi, le caldaie tradizionali modulanti, sono le maggiormente presenti negli edifici, pochissimi utilizzano una caldaia a condensazione. Rispetto a un impianto convenzionale, queste soluzioni costano circa il 35-40% in più a causa dei maggiori costi dei materiali e della progettazione, ma consentono di risparmiare mediamente il 20% rispetto alle caldaie tradizionali.. Questo tipo di intervento, inoltre, beneficia oggi della detrazione Irpef, che rende estremamente conveniente l'operazione. Tra le tecnologie efficienti per la produzione di energia termica ci sono anche le pompe di calore, sistemi in grado di trasferire calore da una sorgente a un corpo con temperatura più alta. Le pompe aria-aria sono le più diffuse, sono molto semplici da installare e non richiedono modifiche sostanziali agli impianti esistenti. Il loro costo può variare dai 5mila ai 15mila euro (per quelle terreno-aria) e consentono un risparmio medio annuo di oltre 4mila kWh termici.
2.L'INVOLUCRO
Le tecniche
di isolamento non sono tutte uguali. Anzi, in base all'analisi delle
prestazioni dell'esistente può essere preferibile l'una o l'altra posizione
dell'isolante: ad esempio esterna alle pareti nel caso di riscaldamento
centralizzato a funzionamento continuo (isolamento a cappotto, intonaco
isolante o parete ventilata); oppure interna (coibentazione, tramite intonaco o
pannelli isolanti) nel caso di riscaldamento autonomo. Si rileva comunque che gli interventi di
isolamento su coperture o suolo in ambito residenziale sono maggiormente
efficienti dal punto di vista economico rispetto a quelli su pareti verticali.
3.LE FONTI RINNOVABILI
Gli impianti
per il solare termico possono servire per la sola produzione di acqua calda
sanitaria (ACS) oppure combinati (anche per integrare il sistema di
riscaldamento). Quelli combinati richiedono una superficie captante mediamente
doppia, riescono a coprire tra il 10 e il 40% del fabbisogno per riscaldamento,
e l'extra-costo per installarli è decisamente meno conveniente (+35% rispetto a
quelli per la sola produzione di ACS). Pertanto oggi la convenienza economica
del solare, rispetto ai tradizionali costi di approvvigionamento di energia
termica, c'è soltanto in caso di installazione per la sola produzione di ACS
nel residenziale con incentivazione della detrazione Irpef.
Parolini
Arch. Alessandro certificatore CENED regione lombardia N° 18234
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