Certificazione energetica: Italia deferita alla Corte di giustizia Ue
La Commissione europea ha deciso di deferire il nostro Paese alla
Corte di giustizia per non essersi pienamente conformata alla direttiva
2002/91/CE sul rendimento energetico nell'edilizia. “La normativa
italiana infatti non è conforme alle disposizioni relative agli attestati di rendimento energetico” - scrive l'Ue.
Gli immobili, spiega una nota della Commissione Ue, sono all'origine
di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di Co2
nell'Unione europea. Per questo la normativa europea punta a ridurre in
misura rilevante il consumo energetico degli edifici, contribuendo alla lotta contro il riscaldamento climatico e a rafforzare la sicurezza energetica dell'Ue.
La direttiva europea prevede che in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio, l'attestato di certificazione energetica sia messo a disposizione del proprietario o che questi lo fornisca a sua volta al futuro
acquirente
o locatario. Tale attestato e le relative ispezioni devono essere
compilati ed eseguiti da esperti qualificati e/o accreditati.
In Italia la Direttiva 2010/31/Ue è stata recepita dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 26 giugno 2009 recante "Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" nelle
quali però si prevede che per gli edifici di superficie utile inferiore
o uguale a 1000 mq il proprietario possa scegliere di ottemperare agli
obblighi
di legge attraverso una dichiarazione in cui si afferma che
l'edificio è di classe energetica G e i costi per la gestione energetica
dell'edificio sono molto alti. Le stesse norme sono anche carenti
dell’ultimo decreto attuativo concernente i requisiti dei tecnici
qualificati, i certificatori.
Con il pretesto dell'autocertificazione, nelle Regioni dove non è
stata introdotta una legge regionale ad hoc (Abruzzo, Calabria, Campania
e Sicilia, che hanno accolto in toto le linee guida nazionali), la
classe G è divenuta la classe energetica preferita nella stragrande
maggioranza delle compravendite. Permettendo così al venditore di
risparmiare
il costo del certificato energetico, ma al tempo stesso
annullando il ruolo della certificazione energetica nella lotta contro
lo sperpero di energia.
Fortunatamente il governo dovrebbe a breve correre ai ripari per
sanare i rilievi mossi dall’UE, entro l’estate infatti è previsto un
decreto per cancellare la possibilità di autocertificare
gli immobili in classe energetica G e, a breve, potrebbe arrivareal
traguardo anche la nuova stesura delle linee guida nelle quali verrà definita la figura del certificatore energetico.
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