È emergenza riqualificazione energetica in Lombardia.
Un milione e mezzo di abitazioni (in pratica una su due) non hanno mai subito
interventi di manutenzione e quindi consuma e inquina molto più del normale.
Sono solo alcuni dei dati Finlombarda, rielaborati e
analizzati da Rete Irene, il primo network di imprese lombarde specializzato in
riqualificazione energetica, e presentati al Politecnico di Milano il 15
ottobre 2013 nel corso del convegno “Riqualificazione energetica a Milano:
istruzioni per l’uso”.
Dal convegno è emerso, inoltre, che solo un
edificio su 100 appartiene alla classe energetica A o A+, mentre una
casa su due (il 51,6% degli edifici) è in ultima classe, la classe G.
Considerando tutte le abitazioni certificate dal 2007
a oggi, il fabbisogno energetico medio a Milano si attesta su un valore di
202,8 kWh/m2, un consumo che oscilla da 1,5 a 3,5 volte in più
rispetto a città come Berlino, Vienna o Parigi, dove l’inverno è
indiscutibilmente più rigido e l’energia costa meno.
“Si tratta di numeri - ha spiegato il
Presidente di Rete Irene, Manuel Castoldi - su cui si può e si deve
intervenire con quella sensibilità e competenza che sappiano individuare gli
interventi più idonei alle esigenze di ogni singola casa o edificio; la
riqualificazione energetica, infatti, consente non solo di salvaguardare
l’ambiente, ma anche di risparmiare sulle bollette del riscaldamento e
addirittura di incrementare il valore delle singole abitazioni”.
Sempre secondo i dati Finlombarda nella regione Lombardia le abitazioni residenziali che hanno più di 30 anni sono 3.300.000, oltre il 75% del totale. Di queste, il 47% non ha mai subito interventi di manutenzione. Questo significa che se da qui al 2020 si intervenisse anche solo su un terzo di questi 1.550.000 alloggi “spreconi” si ridurrebbero emissioni di CO2 per un totale di 750 mila tonnellate all’anno.
Sempre secondo i dati Finlombarda nella regione Lombardia le abitazioni residenziali che hanno più di 30 anni sono 3.300.000, oltre il 75% del totale. Di queste, il 47% non ha mai subito interventi di manutenzione. Questo significa che se da qui al 2020 si intervenisse anche solo su un terzo di questi 1.550.000 alloggi “spreconi” si ridurrebbero emissioni di CO2 per un totale di 750 mila tonnellate all’anno.
“La maggior parte degli edifici che occupiamo - ha
spiegato il Prof. Niccolò Aste del Politecnico di Milano - è stata
concepita e realizzata in epoche, nemmeno troppo lontane, in cui l’efficienza
energetica era una tematica praticamente sconosciuta per architetti e
costruttori. La situazione odierna è sotto gli occhi di tutti: i nostri immobili
sono pesantemente energivori e necessitano di efficaci operazioni di retrofit,
al fine di allinearli agli attuali standard. Tutto ciò è possibile solo
attraverso operazioni coordinate ed integrate, in cui progettisti, tecnici,
esecutori e consulenti interagiscono in maniera sinergica”.
“È ormai accertato - ha affermato il Presidente di
ANACI Lombardia, Claudio Bianchini - che una delle principali cause
dell’inquinamento atmosferico, a Milano come in Lombardia, è data dal
funzionamento degli impianti di riscaldamento. Intervenire sul patrimonio
edilizio esistente è un impegno che noi Amministratori dobbiamo sostenere
convincendo i cittadini condomini della necessità di interventi
destinati ad aumentare il risparmio energetico, volti ad ottenere riduzione di
costi e sicuri benefici ambientali a tutela di tutta la nostra Comunità.
(fonte: edilporlale.com )
Nessun commento:
Posta un commento