E’ indubbio che il periodo economico che stiamo vivendo e’ il piu’ difficile che la nostra societa’ ricordi dal dopo guerra ad oggi.
Non e’
necessario effettuare particolari studi o indagini per rendersene conto,
puo’ essere sufficiente confrontarsi su questo argomento con qualunque
persona eserciti una qualsiasi attivita’ economica, commerciale o di
servizi.
Il mondo dell’edilizia
e’, se possibile, ancora piu’ colpito da questo stato di cose ed e’
evidente che in una economia come la nostra, nella quale l’indotto
legato al mattone sta a significare altre centinaia di migliaia di posti
di lavoro in pericolo, si rende necessaria una riflessione generale su
cosa sia possibile fare per poter invertire questa infausta tendenza.
Il tema del risparmio energetico,
oltre ad un valore ecologico-ambientalista intrinseco, ritengo possa
essere una importante leva per riaccendere un’economia spenta e col
fiato corto.
Forse
potrebbe non essere sufficiente, senz’altro andrebbe integrata da altre
iniziative auspicabili come un calo dell’imposizione fiscale a carico
delle imprese edili e della proprieta’ privata in genere (leggi IMU e
prossima nuova tassa sul rusco), probabilmente non sarebbe sbagliato
semplificare la burocrazia ecc. ecc, ma soffermiamoci un attimo solo
sull’aspetto del risparmio energetico.
Noi
certificatori conosciamo bene il vantaggio in termini economici e di
comfort che un’immobile ad alte prestazioni energetiche puo’ darci,
sappiamo perfettamente, ad esempio, riconoscere un ambiente sano da un
punto di vista igrometrico rispetto ad un altro poco salubre e sappiamo
anche che per raggiungere questi risultati e’ necessario rimanere sempre
informati sulle nuove tecnologie, sui nuovi materiali utilizzati e
sulle metodologie di lavoro necessarie per eliminare ogni piu’ piccolo
spreco e per ottimizzare ogni parametro che puo’ rendere un ambiente
massimamente confortevole.
Ecco, e’
questo quello che dobbiamo sforzarci di travasare le nostre conoscenze
al cliente che sta per realizzare un acquisto o una ristrutturazione,
allargargli le vedute mettendo sul tavolo nuove possibilita’ e soluzioni
alle quali non aveva nemmeno pensato e dalle quali poter avere
indietro tutti i successivi vantaggi in termini di risparmio, comfort e
qualita’ della vita.
Tutto
questo non solo perche’ in Europa siamo tra gli ultimi in termini di
cultura ecologista e del risparmio energetico, ma proprio perche’ solo
con un bacino di utenza sensibile e preparato possiamo interloquire di
questi argomenti che interessano l'80% del patrimonio immobiliare
italiano.
Se ci
fermiamo anche solo un attimo a riflettere su questo dato, possiamo
capire al volo che le possibilita’ di aprire questo mercato sono
ampiamente presenti e che oramai e’ inutile continuare a saccheggiare il
territorio con nuove costruzioni che rimarranno in gran parte
invendute. Al contrario, e’ sul recupero e la valorizzazione del patrimonio esistente che ci si dovrebbe concentrare.
Da qui
la necessita’ di informare, di fare cultura sul risparmio energetico in
edilizia. E' necessario far comprendere a tutti le grandi potenzialita’
delle tecnologie attuali per migliorare l'efficienza energetica di un edificio, dalla semplice valvola termostatica alla geotermia o alla domotica piu’ spinta.
La certificazione energetica
e’ lo strumento attraverso il quale e’ possibile raggiungere con questi
argomenti un pubblico molto ampio, ma e’ necessario farlo in maniera
seria e professionale, perche’ il pericolo e’ che tutto questo venga
vissuto dall’altra parte solo come un altro balzello, un obbligo del
quale si farebbe felicemente a meno e non come una riflessione, un
“check up” in grado di dare una fotografia precisa e dettagliata sulla
situazione energetica di un immobile e sulle possibili soluzioni per
migliorarlo.
La nostra responsabilita’ e’ questa, e sta a noi sforzarci per farlo comprendere anche agli altri.
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