La casa in Classe A è
un falso mito creato ad hoc da qualche agenzia pubblicitaria per
diffondere la casa a basso consumo energetico e prontamente utilizzato
come strumento di marketing da molti produttori/rivenditori di
serramenti per confondere, ancora di più, l’utilizzatore finale, con il serramento in classe A.
Il serramento in classe A non esiste. L’unico serramento in classe A
è quello in PVC. Attenzione però! La Classe A non indica il rendimento
energetico del serramento, ma lo spessore della parete, in conformità
alla DIN EN 12608:2003 come mostrato qui sotto.
Il serramento per una casa in Classe A potrebbe anche esistere, ma bisognerebbe però fare un passo indietro e capire cos’è una casa in Classe A. Una casa in Classe A è sicuramente una casa a basso consumo energetico.
E’ però importante, a questo punto,
quantificare il basso consumo energetico. Per quantificarlo bisogna
necessariamente conoscere il protocollo di certificazione.
Classe A secondo normativa nazionale?
Classe A secondo normativa regionale?
Classe A secondo protocolli volontari?
Classe A secondo normativa regionale?
Classe A secondo protocolli volontari?
La confusione è, anche in questo caso,
tanta. Come sempre, l’utente finale rischia di uscirne più confuso di
quanto non lo sia già.
Ma quindi, se la casa è in Classe A, dev’esserlo anche il serramento? Ovviamente no.
Progettare una casa in Classe A
significa progettare una casa il cui fabbisogno energetico, necessario
per il riscaldamento, sia inferiore a una determinata quantità.
Che ruolo ha il serramento in una casa in Classe A?
Sicuramente un ruolo di primaria importanza visto che, in una
costruzione normale, il serramento è responsabile del 20-25% delle
perdite di calore attraverso l’involucro; Un quarto dell’energia
necessaria per riscaldare un’abitazione, è disperso attraverso i
serramenti.
Una precisazione è d’obbligo. Il
fabbisogno energetico è sempre funzione dell’involucro. L’involucro è
opaco, pareti, tetto, solaio verso suolo o ambienti non riscaldati e
copertura.
E’ però anche trasparente, e i
serramenti sono parte dell’involucro trasparente. Paradossalmente
quindi, se aumento lo spessore del coibente, diminuendo le dispersioni
attraverso l’involucro opaco, potrei magari usare dei serramenti poco
performanti, con valori di trasmittanza termica molto alti. Ovviamente
un discorso simile è follia, ma sicuramente può tornare utile per
spiegare un altro concetto.
Non sempre basso consumo energetico è comfort vanno di pari passo.
Potrei quindi avere una casa il cui
fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale, come riporta il
D.M. 26/6/2009 sia molto basso, nonostante lo scarso isolamento dei
serramenti ma al tempo stesso, l’eccessiva differenza di temperature
superficiali causi fenomeni di condensa superficiale.
Ma quindi, quale finestra per una casa in Classe A?
Io credo che un qualsiasi serramento la cui trasmittanza termica Uw sia inferiore a 1,3 W/m2K, con un Ug non inferiore a 1,1 W/m2K e con distanziatore “a bordo caldo”
sia idoneo per essere posato in costruzioni a basso consumo energetico,
anche in Classe A. Ovviamente ci saranno dei materiali che meglio si
presteranno rispetto ad altri, ma non vi è preferenza alcuna su quale
materiale usare.
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