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lunedì 30 settembre 2013

ECO-BONUS 65% ESTESO AD ALTRI INTERVENTI

Approvata all'unanimità dalle commissioni riunite Ambiente e Finanze della Camera una risoluzione bipartisan per la stabilizzazione dell’eco-bonus del 65% e l’allargamento della platea degli interventi che possono godere di tale detrazione fiscale.
Si tratta della Risoluzione n. 7-00090 - primo e secondo firmatario rispettivamente l’On. Realacci e l’On. Capezzone – che “è stata sottoscritta da tutti i gruppi politici ed impegna il Governo ad assumere iniziative urgenti per mettere in sicurezza e riqualificare dal punto di vista energetico il patrimonio edilizio nazionale, sia privato che pubblico, con specifiche norme da inserire nella legge di stabilità”, spiega Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera.
La richiesta al Governo
“La risoluzione – prosegue Realacci - impegna l’esecutivo a stabilizzare ed estendere l’eco-bonus, a garantire agli interventi riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza antisismica del patrimonio immobiliare un effettivo vantaggio rispetto alle altre agevolazioni per l’edilizia, tenendo fermo l'attuale parametro che prevede una differenza di 15 punti percentuali fra eco-bonus e agevolazione riconosciuta per gli ordinari interventi di ristrutturazione. La risoluzione prevede inoltre che siano ampliati i soggetti fruitori dell’eco-bonus, includendo tra aventi diritto anche gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, quelli relativi alla riqualificazione energetica di edifici interi, gli interventi di consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree ad alta pericolosità sismica che, per ragioni di tipo amministrativo, non rientrano ancora nelle zone 1 e 2 di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, e gli interventi di consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali e delle strutture alberghiere”.
“Oltre a rafforzare le politiche ambientali, anche in vista degli impegni per la riduzione delle emissioni assunti dall’Italia a livello internazionale, la risoluzione – sottolinea Realacci - indica una via praticabile da subito per dare maggiore sicurezza ai cittadini, rilanciare un settore importante come l’edilizia nel segno della qualità e ridurre sia le emissioni che le bollette degli italiani. Tra una casa costruita male e una costruita secondo i criteri del risparmio energetico, infatti, passa una differenza di bolletta energetica di ben 1.500 euro l’anno”.



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